Open Innovation

Molti ne parlano, pochi sanno davvero cosa significa. L'Open Innovation non è una filosofia.
Open Innovation è un approccio ai processi di innovazione caratterizzato da un'apertura (totale o parziale) dell'azienda verso ciò che proviene dall'esterno, sia esso in entrata (es. in-licensing) o in uscita (out-licensing). 

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OPEN INNOVATION (INNOVAZIONE APERTA) NEL DETTAGLIO

L’Innovazione Aperta rappresenta un nuovo approccio ai processi di innovazione caratterizzato dalla ricerca di informazioni e di innovazioni fuori dal contesto aziendale, oltre i confini dell’impresa. Il termine è stato coniato dal prof. H. Chesbrough nel 2003 a seguito di un’importante lavoro di analisi dei processi di innovazione aziendali in atto in alcune importanti realtà internazionali (esempio la Procter & Gamble).

Esistono numerose opportunità che qualsiasi azienda, grande e piccola, può cogliere imparando a gestire un processo innovativo “più aperto” agli stimoli che provengono fuori dei confini aziendali.

L’appello a strutture esterne all’azienda come fonti di innovazione è stato fino ad ora sviluppato tramite i rapporti che le unità di Ricerca e Sviluppo aziendali hanno instaurato con Università, Centri di Ricerca…. I processi di trasferimento tecnologico sono sempre esistiti ma non sono mai stati considerati e valutati come vera e propria offerta aziendale.

In questa ottica, il trasferimento di innovazioni è una evoluzione dell’approccio tradizionale; la funzione di Ricerca e Sviluppo è ora investita da una duplice mansione: centro di costo (ricercare e sviluppare innovazioni) e centro di profitto (monetizzare i risultati della ricerca che non hanno trovato spazi nelle strategie aziendali).

 

Ma perché si dovrebbe far ricorso all’Innovazione Aperta?

Secondo il prof. Chesbrough le idee inutilizzate sono uno spreco di risorse aziendali, scoraggiano lo staff che le ha create e congestionano il sistema dell'innovazione, rallentandone il flusso.

Al contrario “…la cessione all'esterno di idee non utilizzate genera nuove conoscenze sulle opportunità tecniche e commerciali, conoscenze che non verrebbero mai fuori se queste idee rimanessero sigillate all'interno dell'azienda”. Inoltre se le idee restassero imprigionate troppo a lungo, potrebbero trovare un altro sfogo imprevisto, finire per esempio nelle mani di un'altra azienda oppure di un gruppo di "dipendenti infedeli", senza controllo da parte dell'azienda che le ha generate.

 

PERCHE’ CEDERE INNOVAZIONI? 

UN FALSO MITO: Se non si è trovato un valore sufficiente all’innovazione sviluppata, allora difficilmente altri potrebbero essere interessati all’acquisto. 

La visione interna del potenziale tecnologico di un’innovazione è influenzata spesso dal modello di business dell'azienda. Aziende diverse, specializzate in altri settori, potrebbero trovare l’innovazione perfettamente in linea con la propria strategia aziendale e decidere di acquisirne i diritti.

UNA RIFLESSIONE: può un’impresa sfruttare tutti i modi in cui una tecnologia può essere utilizzata? Sempre più spesso le innovazioni possono trovare un buon sviluppo in settori distanti da quelli di origine. Un esempio? Le origini di Internet si trovano in ARPANET, una rete di computer costituita nel 1969 negli USA da ARPA (Advanced Research Projects Agency) - Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

 

PERCHE' ACQUISIRE INNOVAZIONI?

UN FALSO MITO: Chi vende innovazioni inutilizzate, offre solo quelle scadenti. 

L'azienda acquirente ha un proprio modello di business che differisce dall'azienda cedente. La chiave del successo della tecnologia inutilizzata potrebbe essere proprio il modello di business dell'acquirente.

UNA RIFLESSIONE: L'innovazione aperta a chi si rivolge? A qualsiasi azienda, di qualunque dimensione e tipologia. L’Innovazione aperta è dedicata alle piccole aziende che non hanno strumenti e mezzi per dotarsi di infrastrutture di ricerca e a grandi aziende che vogliono ottimizzare tempi e metodi di ricerca per concorrere in modo sempre più efficiente sul mercato.

 

Fonte: Open. Modelli di business per l'innovazione di Chesbrough Henry (marzo 2008)

 

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